atrio



atrio
theoretical practice
Atrio è una piattaforma nata per favorire nel tempo la nascita di un contesto di scambio e di riflessione orizzontale tra artiste\i e pubblici diversificati e basata sull’oscillazione tra pratiche e teorie. Atrio è un dispositivo mobile, fluido e aggiornabile in relazione ai contesti che lo accolgono. L’organizzazione della sua arcata temporale e delle sue modalità di elaborazione è immaginata come flessibile. Atrio, pur nascendo da un atto di cura individuale e da una idea originaria di Salvo Lombardo, è uno spazio perennemente edificabile e abitabile in maniera corale. Lo sviluppo e l’elaborazione del dispositivo e delle sue modalità di svolgimento si è esteso nel tempo coinvolgendo altr_ artist_ che a loro volta ne hanno accolto e ampliato, appropriandosene, le possibilità di senso e i margini di riproducibilità, evolvendoli in piena autonomia.
Nello specifico Atrio propone una riflessione sui concetti di “intersezionalità”, definizione e posizionamento delle identità, siano esse culturali, di genere, nazionali ecc. Tramite un sistema inclusivo e partecipativo di incontro e scambio di informazioni l’esperienza fonde, in modalità orizzontale, i formati di lecture, performance e assemblea. Il dispositivo è pensato per un coinvolgimento del pubblico in una modalità ludica in un percorso di svelamento e riposizionamento delle identità di ciascun* attraverso l’analisi di elementi teorici, narrativi e autobiografici.
ideazione e cura | Salvo Lombardo
rimodulazioni | Fabritia D’Intino, Margherita Landi
produzione | Chiasma
in collaborazione con Resurface_festival di sguardi postcoloniali e Festival Teatri di Vetro durata incontro | singola sessione tra 60-90 minuti
numero partecipanti ottimale | 20-30
tipologia di utenza | aperto a tutt*
contesti | università, spazi museali, spazi performativi, spazi espositivi, spazi informali, scuole-licei
anno | 2019